L’associazione Ablondi vuole mantenere viva e trasmettere la memoria del percorso umano, intellettuale, cristiano e pastorale del Vescovo Alberto.
L’associazione promuove attività di studio e ricerca, convegni, conferenze, attività di formazione, attività editoriali per l’attuazione del Concilio Vaticano II.
Sulla base dell’esperienza del Sinodo della Chiesa livornese del 1984, promosso e condotto dal Vescovo Alberto Ablondi, come Associazione che ha lo scopo di “custodire, mantenere viva e trasmettere la memoria del percorso umano, intellettuale, cristiano e pastorale del Vescovo Alberto e la sua testimonianza per la Chiesa e la società di oggi”, ci sentiamo di esprimere, con grande umiltà e in senso di responsabilità, alcune indicazioni emergenti da quell’esperienza che riteniamo possano contribuire ad illuminare l’attuale percorso sinodale della Chiesa.
Crediamo che sia in primo luogo necessario che un Sinodo che ha come oggetto una riflessione su «comunione, partecipazione e missione nella Chiesa» svolga un attento esame della situazione in essere, a partire dalla individuazione e comprensione dei “segni dei tempi”. Crediamo che anche l’attuale fase sinodale potrebbe ricevere beneficio da una visione, anche esterna, della situazione della Chiesa e della società nella quale viviamo, e far emergere quali sono i “segni dei tempi” che emergono nel tempo presente.
A quest’ultimo riguardo, ricordiamo che nel Sinodo livornese fu data questa definizione di segni dei tempi: “essi sono realtà concrete, significative e rivelatrici di una via da seguire, indicazioni di strade da percorrere per il vero progresso dell’uomo nella fedeltà al progetto di salvezza di Dio”.
Lo stesso Sinodo ne indicò sei:
– I giovani
– La donna
– Il volontariato
– L’aspirazione alla pace
– Le varie carte dei diritti e il fenomeno dell’emarginazione sociale
– Attesa di unità e di novità,
precisando che essi avrebbero dovuto essere “ripresi non occasionalmente nella liturgia, nella catechesi e nella elaborazione dei progetti pastorali a tutti i livelli di comunità”. Noi riteniamo che quei segni dei tempi siano ancora tali, e meritino – insieme ad altri – di essere considerati e valorizzati nel nostro momento di Chiesa. Vorremmo pertanto sviluppare alcune riflessioni al riguardo di ciascuno di essi.
Il documento lo trovate accedendo alla sezione Documenti (sotto Archivio) e si chiama ‘Contributo al Sinodo’
Con piacere segnaliamo due iniziative ecumeniche
Il nostro pianeta sta soffrendo, e ormai in molti ne hanno preso consapevolezza. Ma ancora in pochi stanno adeguando i propri comportamenti affinché la nostra terra possa avere un futuro bello e stabile. Papa Francesco ha indicato “la sfida urgente di proteggere la nostra casa comune unendo tutta la famiglia umana nella ricerca di uno sviluppo sostenibile e integrale, poiché sappiamo che le cose possono cambiare”. Tutte le Chiese cristiane sono impegnate in questa direzione, e nelle varie parti del mondo i giovani stanno prendendo consapevolezza che questo tema li riguarda da vicino e si stanno impegnando in prima persona.
Parleremo di questo con due autori che hanno recentemente rivolto la loro attenzione al tema: don Matteo Prodi, sacerdote bolognese, attualmente responsabile della Scuola di Impegno socio-politico della Diocesi di Cerreto Sannita in Campania, e autore del libro “Per una nuova umanità: l’orizzonte di Papa Francesco”; Mario Lancisi, giornalista, che ha recentemente pubblicato un libro-intervista ad alcuni sacerdoti che, nelle varie parti d’Italia, si spendono per la cura dell’ambiente (“Preti verdi”).
L’incontro, organizzato dall’Associazione Alberto Ablondi in collaborazione con la Parrocchia e l’Associazione della Valle Benedetta, con l’Associazione Amici del Quilici, il Segretariato delle attività ecumeniche e l’associazione scout Agesci, si svolgerà martedì 29 giugno alle ore 21 presso la Chiesa di San Giovanni Gualberto alla Valle Benedetta. A moderare l’incontro sarà Marta Marchiori Manerba, giovane capo scout, appassionata di questi temi.